Sezione di Udine


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ESERCITAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE TRIVENETA 

“VALTURCANA 2005”  (23-24-25 settembre 2005)

 

La Protezione Civile è diventata una componente fondamentale nell’organizzazione della società contemporanea che quotidianamente è chiamata ad affrontare la sfida di mantenere e migliorare il livello di sicurezza e protezione dei cittadini in caso di eccezionali eventi naturali e non solo naturali.

In questo contesto, da anni ormai le strutture di volontariato di Protezione Civile operano sia nel campo addestrativo che formativo per preparare i propri volontari ad una specializzazione in grado di fornire risposte pronte ed adeguate in caso di emergenze.

L’Associazione Nazionale Alpini, da anni in prima linea nelle emergenze nazionali ed internazionali, è considerata un punto di forza da parte del sistema nazionale di Protezione Civile, grazie alla sua preparazione, alla sua autonomia gestionale ed all’efficacia negli interventi. L’A.N.A. sensibile soprattutto alla tutela e prevenzione del territorio organizza periodicamente esercitazioni a livello di Gruppo, Sezioni e di Raggruppamento, con le quali impiega i propri volontari sul territorio.

In una società dove tutto sta cambiando, c’è ancora qualcosa che sembra restare inossidabile nel tempo: lo spirito alpino. Simili frasi sembrano ormai condite di retorica, ma la verità è questa. La prova si è avuta nei giorni dell’esercitazione triveneta di protezione civile dell’A.N.A., svoltasi in Valturcana in provincia di Belluno nei giorni 23-24-25 settembre 2005, dove 1370 alpini hanno operato dal primo mattino a pomeriggio inoltrato, per un totale di oltre diecimila ore di lavoro.

La zona di lavoro è stato il bacino della Valturcana, la valle che da Cornei sale a Tambre e che costituisce una delle zone più instabili della conca dell’Alpago in provincia di Belluno, già qualche anno fa evacuata con il trasferimento a fondo valle di numerosi proprietari di abitazioni dichiarate inagibili.

In questo contesto sono stati allestiti cinquantasette cantieri, ogni cantiere con una ventina di elementi. Il lavoro portato avanti con l’ausilio di motoseghe, decespugliatori e mezzi d’opera idonei ai lavori di montagna, è consistito in parte nel liberare i canali artificiali e alvei naturali occupati da piante e vegetazione che impedivano il normale deflusso delle acque superficiali ed in parte nella messa in sicurezza degli stessi con opere in muratura. La legna tagliata, poi, è stata accatastata e messa a disposizione dei proprietari dei terreni, il tutto in collaborazione con il Corpo Forestale e la Comunità Montana. Da sottolineare che si è operato in completa sicurezza, basti pensare che non ci sono stati infortuni, quindi anche le squadre di Protezione Civile degli alpini, hanno raggiunto quel grado di maturità e professionalità, tanto auspicata. Anche una squadra della nostra Sezione ha preso parte alle operazioni, operando in un cantiere in sinergia con le Sezioni Carnica e Trieste.

Domenica 25 settembre a conclusione della manifestazione si è svolta la Santa Messa officiata presso il campo base, alla quale è seguita la sfilata lungo le vie di Cornei e i discorsi delle autorità presenti.

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