La Sede nazionale ha diramato la seguente circolare:
Oggetto: Manifestazioni Ana e aperture sedi – applicazioni misure Covid-19 – Green Pass
Con riferimento a richieste di spiegazioni ed informazioni riferite all’oggetto, pervenute da alcune Sezioni, di seguito si riportano alcune indicazioni che si ritengono utili.
MANIFESTAZIONI
Le manifestazioni alpine, grazie ad un rallentamento della pandemia che però non consente di abbassare la guardia, sono state lentamente riprese con l’organizzazione di cerimonie e manifestazioni rigorosamente all’aperto, essendo comunque necessario mantenere la stretta osservanza della normativa anti Codiv-19 che impone, anche all’aperto, alcuni necessari adempimenti, a partire dal mantenimento del distanziamento sociale.
È possibile la somministrazione di cibi e bevande ma, in questo specifico caso andranno adottate le seguenti regole, alternative fra loro, la cui scelta è di competenza degli organizzatori, soprattutto in considerazione del numero dei presenti.
Due le possibilità con cui è possibile somministrare cibi e bevande:
- direttamente al tavolo: in questo caso il piatto (possibilmente monoporzione) deve essere servito ai presenti dagli operatori evitando assembramenti o congestione di persone tra i tavoli;
- direttamente al bancone: in questo caso le persone dovranno presentarsi in fila indiana in modo tale che il piatto venga direttamente ritirato da colui che lo consuma per cui non è possibile predisporre una linea self service, e questo per evitare che le persone passino davanti ai cibi che poi verranno consumati da altri. Inoltre la linea di confezionamento (fatta da operatori dotati di mascherina, guanti e copricapo) dovrà essere realizzata verosimilmente alle spalle di chi consegna il piatto in modo tale che essa non sia accessibile al pubblico.
Infine sarà necessario predisporre altra autonoma postazione (fila indiana) per la raccolta delle prenotazioni e la consegna delle bevande rigorosamente in lattina o bottiglietta sigillate.
APERTURA SEDI
Con il mese di giugno è resa possibile la riapertura delle sedi/circoli ai soci anche se molti capigruppo, quali legali rappresentanti e quindi responsabili di quanto potrebbe verificarsi, hanno preferito rinviare l’apertura a settembre, essendo in capo al capogruppo l’osservanza delle misure anti Covid-19, valide per i nostri circoli come per tutti i locali aperti al pubblico.
Le disposizioni entrate in vigore il 6 agosto impongono ovviamente anche a noi l’obbligo di far accedere solo le persone vaccinate e/o dotate del Green Pass.
GREEN PASS
Le nostre sedi sono a tutti gli effetti dei luoghi di “lavoro privato” e ricadono pienamente nell’ambito di applicazione della legge recentemente promulgata.
Ciò comporta di predisporre una serie di misure che ci consentano di rispettare quanto disposto dalla legge per preservare il nostro personale e superare indenni gli eventuali controlli messi in atto dalle amministrazioni predisposte.
Bisogna innanzitutto premettere che il responsabile della corretta applicazione delle misure sancite dalla legge in questione, nell’ambito lavorativo, è il datore di lavoro. In base alla nostra struttura organizzativa, il datore di lavoro a livello Gruppo è il Capogruppo e a livello Sezione è il Presidente di Sezione. Essi dovranno pertanto vigilare circa la corretta applicazione delle misure previste e saranno quindi i primi responsabili qualora trovati deficitari nell’applicazione delle misure sopracitate.
La legge in questione rende obbligatorio il Green Pass in ambito lavorativo ed entra in vigore dal 15 ottobre e ha validità fino a termine emergenza sanitaria, attualmente il 31 dicembre 2021.
Per “in ambito lavorativo” si intende in senso lato, sia lavoro autonomo che dipendente, sia nel pubblico che nel privato e ricomprende anche la formazione ed il volontariato.
Al possesso del Green Pass è subordinato anche l’accesso al posto di lavoro, ivi comprese le sedi di Gruppi e Sezioni, nonché magazzini di PC ed ospedale da campo.
Gli adempimenti in capo al “datore di lavoro” sono molteplici e si aggiungono, non si sostituiscono, a quelli già in atto.
Entro il 15 ottobre, il Presidente e il Capogruppo dovranno:
- individuare con atto formale i soggetti incaricati dell’accertamento del possesso della certificazione e la contestazione delle eventuali violazioni, uno per ogni luogo di lavoro;
- definire le modalità organizzative per l’espletamento del controllo che dovrà avvenire preferibilmente all’accesso ai luoghi di lavoro;
- istituire un registro in cui registrare i dati anagrafici (essenzialmente Cognome e Nome), data e ora, nonché l’esito del controllo: non è consentito trattenere il certificato stesso;
- predisporre uno smartphone scaricando l’app “VERIFICA C19” per il controllo delle certificazioni.
Dal 15 ottobre in poi, dovranno accertarsi che tutte le misure vigenti siano applicate sulle sedi o magazzini PC:
- utilizzo della mascherina nei locali di uso comune;
- sanificazione delle mani all’ingresso del luogo di lavoro (sedi, magazzini);
- misurazione della temperatura corporea tramite scanner (a chi ha una temperatura superiore ai 37,5 gradi C. non è consentito accedere ai locali);
- controllo della certificazione di tutti quelli che accedono ai locali in questione. Qualora il dipendente/socio sia privo della certificazione al momento dell’accesso, deve essergli preclusa l’entrata.
È prevista la sanzione pecuniaria da 600 a 1.500 euro per i lavoratori (soci) che abbiano avuto accesso violando l’obbligo di Green Pass, mentre per i Presidenti/Capigruppo che non abbiano verificato il rispetto delle regole e che non abbiano predisposto le modalità di verifica è invece prevista una sanzione da 400 a 1.000 euro.
Per agevolare il lavoro si allega: