Venerdì, 7 gennaio, ricorre il 225° anniversario della nascita della Bandiera Tricolore, avvenuta a Reggio Emilia lo stesso giorno del 1797, quando il Parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, decretò che si rendesse “universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di tre colori verde, bianco e rosso e che questi tre colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti”.
Da allora i tre colori sono stati un emblema di libertà, giunto ai nostri giorni con il riconoscimento ufficiale nel decreto presidenziale del 19 giugno 1946, decreto che stabilì la foggia della nuova Bandiera, confermata dall’Assemblea Costituente il 24 marzo 1947 e inserita all’art. 12 della Costituzione.
La Bandiera rappresenta la nostra identità, in lei vive il sentimento di coesione del popolo intero. Sotto di lei intere generazioni hanno servito l’Italia, in pace ed in guerra, anche sino all’estremo sacrificio, nel nome del bene di tutti. In epoca storica recente, mai come in questi ultimi due anni essa ha sintetizzato il concetto di Paese capace di superare le difficoltà con lo sguardo teso ad un futuro migliore.
Per questo, rispettando le regole dettate dall’emergenza sanitaria, vi invito a chiedere ai vostri Gruppi di esporre il Tricolore in tutte le sedi: un piccolo ma importante segno tangibile della immutata volontà degli Alpini, sempre determinati a contribuire al bene comune.
Viva l’Italia, viva il Tricolore e viva gli Alpini.
Sebastiano Favero
Il Presidente Nazionale dell’Associazione